Palazzo Rosciano
Realizzato nei primi decenni del ‘600 quando fu approvata la realizzazione del quartiere di Venezia Nuova, il nucleo originario era rappresentato solo da un magazzino e vide solo successivamente l’aggiunta di quattro piani sovrastanti. Il mercante d’origine ligure Giuseppe di Pietro Rosciano (o Rossano) entrò in possesso del lotto di terreno sul quale potè infatti edificare solamente un grande magazzino perché la vicinanza della Fortezza Nuova e dei vincoli militari ad essa connessi, impedivano la costruzione di un palazzo residenziale. Fu solo verso la fine del ‘600 che si decise di ridurre l’estensione del baluardo mediceo e i lavori dell’edificio furono portati a termine trasformando Palazzo Rosciano in quello che oggi conosciamo.
Completamente restaurato negli anni ottanta del ‘900, il Palazzo ospita gli uffici di rappresentanza dell’Autorità portuale di Livorno. L’edificio, che rappresenta uno dei primi interventi di rilievo all’interno del quartiere, si inserisce sul margine dell’antico fossato che un tempo circondava la Fortezza Nuova. La sua facciata, leggermente convessa, si eleva per quattro piani e si presenta semplice e scarna di ornamenti. Le aperture sono inquadrate all’interno di semplici cornici in pietra, mentre il portone principale è affiancato da due colonne tuscaniche sopra le quali si trova un terrazzo. Anticamente, al piano terra si trovavano i magazzini del palazzo ed i piani superiori erano utilizzati come residenza della famiglia e della servitù. In particolare, meritano di essere osservati la grande aula che si apre al primo piano, oggi utilizzata come sala riunioni, e il belvedere posto all’ultimo piano dell’edificio, dal quale era possibile seguire le operazioni commerciali e l’arrivo dei mercantili nel vicino porto.