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Il Forte San Pietro, baluardo voluto alla fine del Seicento dal Granduca Cosimo III de’ Medici per difendere dai pericoli provenienti dal mare il neonato quartiere de “La Venezia Nuova”, sorge accanto al Rivellino di San Marco, e con le sue mura si riuniva da un lato alla Fortezza Nuova e alla Fortezza Vecchia dall’altro.

I lavori di costruzione, su progetto dell’architetto senese Santi, furono inaugurati dal governatore Marco Alessandro Dal Borro il 14 agosto 1682, giorno del compleanno di Cosimo III. La posa della prima pietra fu accompagnata dalla benedizione del preposto della Collegiata Andrea Franchi il quale, dopo la Messa, depose quattro medaglie: una d’oro, una d’argento e una di bronzo, che raffiguravano il Granduca e le parole “Hetruscorum securitati propugnacolum 1682”, e una quarta recante l’effige di S. Pietro di Alcantara, frate spagnolo fondatore nel 1555 una congregazione francescana. L’opera fu poi portata a compimento nel 1692 sotto il principe Ferdinando, figlio di Cosimo III. Nelle giornate di Livorno del 10-11 maggio 1849 il Forte San Pietro fu, con la Torre del Marzocco, perno nella difesa contro gli Austriaci; come racconta il Martini: «Le cannonate della Torre del Marzocco e del Forte non furono sparate al vento e ben può dirsi che se gli Austriaci pagarono a caro prezzo di sangue la facile conquista, dobbiamo ringraziare la onorata memoria dei bravi artiglieri che maneggiarono quei cannoni». In séguito il Forte fu disarmato e, tolto il terrapieno, utilizzato come deposito di legname. Divenne poi sede dei Pubblici Macelli fino alla riconversione, dopo la Seconda Guerra Mondiale, per ospitare il depuratore cittadino.