Casino Royale
Fortezza Nuova
dopo il successo del doppio show per Fog Triennale Milano, il gruppo cult di Alioscia Bisceglia torna dal vivo per l’estate 2022
A grande richiesta, i Casino Royale, insieme al Venaus Quintet e Marta del Grandi, porteranno finalmente in giro per l’Italia il loro speciale show Road To Polaris, ideato originariamente per FOG Triennale Milano lo scorso marzo. Il gruppo guidato da Alioscia Bisceglia darà una nuova dimensione allo speciale racconto sonoro che mette insieme i fili di una direzione estetica che la band insegue ormai da due anni.
Uno spettacolo unico, con cui prosegue la propria ricerca di sonorità, stili e strumenti apparentemente decontestuali, ma che aggiungono i colori necessari a inseguire una direzione creativa tanto onirica quanto cinematica. I fili metropolitani del DNA urbano si fondono con quelli analogici degli archi del Venaus Quintet e con le percussioni dal sapore etnico di Miccolis, il tutto arrangiato e diretto dal M° Giorgio Mirto. Il concerto, così come Polaris, rappresenta un viaggio verso qualcosa. Scenari visionari snocciolati attraverso brani classici, odierni e inediti dei Casino Royale.
Casino Royale sono una delle formazioni più longeve ancora in attività in Italia. Nascono ne 1987 in una Milano post-punk e con il loro suono Ska ribaltano palchi con un suono caldo, pieno di fiati e carico di energia. Una band stranamente assortita tra ragazzini e veterani, amanti dei Clash, della 2Tone dello ska e del reggae giamaicano, cantano in inglese per due album Soul of Ska, Junglee Jubilee.
Nei primissimi anni Novanta ribaltano ogni punto di riferimento all’interno del loro suono contaminandosi con le evoluzioni contemporanee dei generi già presenti nel loro DNA, è il momento del reggae-hip hop, del rock di matrice black e di quello che viene definito cross over. Iniziano a scrivere e a cantare in italiano e questo crea un’empatia più forte con il loro seguito.
Nel 1995 si affidano ad un produttore di Bristol, Ben Young, ed insieme partoriscono un disco che lascia il segno nella scena italiana degli anni Novanta, “Sempre Più Vicini”.
Ricerca sonora, utilizzo dell’elettronica, un suono mai sentito da una band italiana che produce e crea in simultanea con una scena internazionale non inseguendo il sound del momento.
Nel 1997 vanno a Londra e tornano con un album, “CRX”, dal suono elettronico e scuro che non ha nulla da invidiare a quello inglese, possono fare il salto nell’universo del pop italiano ma rilanciano con lavori ancora più oscuri e urbani che sembrano prodotti per un mercato futuro.
Si fermano, si dividono, aprono un’etichetta e promuovono altri gruppi della scena, ripartono con progetti che puntano sulla diffusione della musica in rete quando internet va ancora a carbone.
Cadono e si rialzano ed ogni volta lasciano sorpreso il loro pubblico che oramai è cambiato: prima erano i fratelli grandi che portavano i fratelli piccoli, ora sono i genitori che portano i figli.
Hanno al loro attivo una quindicina di lavori tra album in studio e dal vivo e la loro storia non è ancora finita, anzi è ricominciata in contemporanea al primo lockdown del 2020 con la produzione di un concept album “QUARANTINE SCENARIO” che racconta con suono ed immagini – ne è stato fatto un lungometraggio con il regista Pepsy Romanoff – lo stato d’animo di una serie di artisti, produttori e performer.
Ora è fuori il disco Polaris, una trentina di minuti di musica eclettica che spazia dalla canzone, alla composizione orchestrale e cameristica, dall’elettronica di radice europea a Groove di derivazione black.