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Bottini dell’olio

Costruito nel 1705 tra il Forte S. Pietro e il Canale dei Navicelli in un’area ancora non urbanizzata della Venezia Nuova, questo antico magazzino era destinato al deposito dell’olio: i mercanti sprovvisti di magazzini propri potevano depositare l’olio dietro il pagamento di una tassa mensile. Nel 1731 Gian Gastone De Medici fece ampliare l’edificio e i Bottini ospitarono anche altri generi alimentari come vini, granaglie, pizzicherie e altre merci. Sul finire del XIX secolo, con l’interramento del vicino Canale dei Navicelli (attuale viale Caprera), la struttura venne privata di un collegamento diretto con il porto. Durante la seconda guerra mondiale l’edificio venne danneggiato e in seguito adibito a ricovero dei senzatetto. Un primo tentativo di restauro risale agli anni ottanta del Novecento, mentre i lavori di recupero più recenti per farne sede del museo civico sono iniziati nel 2013, contestualmente alla riapertura del Canale dei Navicelli. I Bottini contengono un bellissimo salone rettangolare a tre navate, sovrastato da soffitto a volte sostenute da pilastri toscani. All’interno, sul pavimento lastricato, si trovano serbatoi in muratura per la conservazione dell’olio (i bottini), in parte interrati, rivestiti in ardesia. Le oltre 300 vasche potevano contenere fino a 24.000 barili d’olio. Attualmente il locale è utilizzato per esposizioni e convegni mentre il piano superiore ospita la Biblioteca Labronica.